Il discorso della Regina: le parole non pronunciate dal suo abito

La moda, in un mondo fatto di immagini è un potente mezzo di comunicazione non verbale, lo sanno bene i personaggi pubblici e le star sempre attenti ai loro look. Tra tra le apparizioni più attese e commentate ci sono  quelle della regina più longeva della storia, Elisabetta II, che ci stupisce sempre per le tinte vivaci dei suoi completi, a dispetto delle quasi 94 primavere (il prossimo 21 aprile). 

Ieri, 5 Aprile 2020, la Regina, in isolamento dal castello di Windsor,  ha pronunciato  il quinto discorso alla nazione in 68 anni di regno, vestita di verde turchese, invitando il popolo all’unità e alla capacità di resistenza nonostante la pandemia del Covid-19 abbia portato nella vita degli inglesi (e del mondo intero) lutti, difficoltà economiche e cambiamenti della vita quotidiana. Un discorso di solidarietà e di vicinanza a tutti i medici e agli operatori sanitari impegnati a salvare chi contrae il virus, compresi loro stessi e i propri colleghi. Le parole “We’ll  meet again” ci proiettano verso il futuro, dove si ritornerà a vivere e condividere la vita ognuno con i propri affetti ed amici. Ma c’è un messaggio nel messaggio,  qualcosa di perfetto e rassicurante nell’immagine della regina Elisabetta II, la scelta dell’abito in crepe di seta verde speranza rafforza il concetto di vicinanza al team sanitario che quel verde lo indossa ogni giorno con i camici, e il gioiello di famiglia scelto (la spilla di turchese con diamanti) è tra quelli densi di significato e indossati di rado, ricordo della nonna Maria scomparsa nel 1953, a sottolineare il momento importante che ci troviamo a vivere. Il turchese è un colore che infonde tranquillità e nell’antichità molte popolazioni lo hanno utilizzato come talismano con qualità protettive e di guarigione, messaggi nel messaggio che veicolano con coerenza ottimismo e pacatezza.